La testimonianza che il terrorismo non vince
Cari amici,
a seguito del triste attentato di ieri pomeriggio a Barcellona un'amica ha voluto condividere e pubblicare su questo blog un suo pensiero da protagonista indiretta di quanto è accaduto. Ho accettato molto volentieri, sotto potete trovare il suo pensiero. Grazie molte Alessia.
"Beh insomma, come già si evince dal nome l'attentato terroristico ha di per sè lo scopo di diffondere terrore. Peró sai, quando si tratta di faccende che riguardano un'altra città, un altro paese europeo, o addirittura un altro continente l'interesse risulta essere quello che è: fugace ed inconsistente.
Mi chiamo Alessia, sono diciassetenne ho origini spagnole e vivo in Italia. In questo periodo sono in Spagna per le vacanze, e proprio ieri c'è stato l'attentato a Barcellona, che conta 13 morti e decine di feriti. Quando ho saputo dell'accaduto sono scoppiata in lacrime. Da un punto di vista pressoché fisico penso: «wow, io sono davvero così vicina al luogo dove oggi sono morte 13 persone, tra cui anche un Legnanese (proveniente cioè da Legnano, la città dove vivo), in un modo così cruento ed ingiusto? Sono state portate via delle vite innocenti di bambini, ragazzi e genitori.»
Oltretutto, presto partirò per un tour del sud della Spagna. Ma mi fermo, e penso se invece di partire per Sevilla io e la mia famiglia avessimo deciso di partire, magari qualche giorno prima, magari per il nord della Spagna, magari per Barcellona.
Da un punto di vista ovviamente più intimo mi sento fortemente scossa, perché sento che una parte del paese a cui sono legata è stata gravemente offesa e ferita, ed in particolare una città tanto rappresentativa della Spagna, patrimonio di ricchezze culturali ed artistiche invidiabili.
L'accaduto è stato avvertito allo stesso modo dagli spagnoli. Nei bar, la sera dell'attentato, l'atmosfera era pesante e la tensione palpabile. Quando accade nel tuo paese, non puoi fare altro che sentirti incredibilmente piccolo, impotente, inevitabilmente fragile. Arrivi addirittura, per un istante, a pensare che l'odio, quello che quotidianamente porta alla morte di migliaia di persone in tutte le parti del mondo (molti attentati, infatti, anche se numericamente gravi, vengono ignorati), sia l'unica strada. Ed allo stesso tempo ti fa rinascere la voglia di scegliere sempre l'amore, di amare gli altri e, soprattutto, la vita.
Ed in particolare per un popolo come quello spagnolo, amante della vita e della libertà, un evento simile non serve a spegnere. Serve a potersi riaccendere."
Alessia Novellati
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