Uniamoci tutti e Macroniziamoci
Vi anticipo che la mia arringa sarà formata da tre parti che vi porteranno a conoscere Macron partendo dalla sua biografia, passando poi a scoprire come è visto in patria grazie a WhatsAppintheWorld e, infine, mi lancerò in una filippica in sua difesa, che fidatevi vi piacerà.
Chi è Macron? Biografia di un giovane presidente.
Emanuel nasce nel 1977 ad Amiens, in Francia. Studia presso il Lycée de la Providence di Amiens, dove conosce a 16 anni la sua attuale moglie, Brigitte Auzière, insegnante di teatro e professoressa di lettere e di latino. Con Brigitte, 24 anni più grande di lui, stabilisce una relazione sentimentale molto forte tanto che i genitori, nel vano tentativo di ostacolarla, decidono di inviare Emanuel a studiare a Parigi iscrivendolo al Lycée Henri-IV.
Con la laurea in filosofia finisce la storia di un ragazzo normale e comincia quella di un uomo che ambisce solo al meglio. Per presentarvi questa parte voglio partire da una frase pronunciata da Marine Le Pen, sua sfidante all'Eliseo, in campagna elettorale: " Emmanuel Macron è figlio dell’establishment, ma si dichiara contro il sistema, che senso ha secondo voi?”.
Azzardo una risposta. Nessuno, proprio nessuno. Capirete, leggendo ciò che segue, che Macron è la persona meno indicata in questo momento storico per essere apprezzata della popolazione. Pensate che fu ministro dell’Economia in uno dei periodi più difficili dello stato e soprattutto fu bancario in un’epoca in cui chi lavora per le banche è senza mezzi termini paragonato ad una creatura crudele.
La cosa positiva è che lui non è un politico. Tenete a mente questa cosa perché dopo la riprenderò.
Ma cos'è esattamente l'establishment di cui parlava la Le Pen? E in particolare, che cosa centra con Macron?
Partendo dal presupposto che con establishement si indicano quelle persone che detengono il potere economico e politico, la risposta è TUTTO. Sì perché la carriera di Macron rappresenta la tipica carriera di un membro dell'establishment . Cioè? Partiamo dalla scuola; dopo la laurea in filosofia frequenta fino al 2004 l' École nationale d’administration, la prestigiosa scuola dove si forma l’elite politica francese. Successivamente Comincia a lavorare presso Rothschild & Cie Banque, una banca d’affari del gruppo Rothschild, che nel 2008 lo fa diventare milionario. Perché? È il premio per aver seguito e controllato l’acquisizione di una filiale di Pfizer da parte di Nestlé, un affare molto grosso.
Dopo il ruolo in Rotschild Emmanuel nel 2012 viene nominato vice segretario generale all’Eliseo e successivamente gli viene affidato nel Governo Valls il Ministero dell’Economia, dell’Industria e del Digitale, un ruolo che Emmanuel Macron ricopre per due anni fino al 30 agosto 2016 quando si dimette anticipando la sua candidatura per la corsa all’Eliseo.
Prima accennavo al fatto che Macron non è un politico di professione e a dimostralo è la sua scelta politica post candidatura; forma un partito, République En Marche, che non è né di destra né di sinistra, lo definirei super partes, che agisce solo per il bene della Francia. "Voglio unire i francesi, non la destra o la sinistra" aveva detto lui in una intervista. Permettetemi di dire che questa non è una cosa da poco, anzi. Significa un nuovo spettacolare modo di intendere la politica.
Il Macron dei Francesi
Di questa nuova idea non me ne sono accorto solo io, lo avevano già fatto più del 60% dei francesi. Quando? A Maggio, votandolo presidente della Repubblica e consegnandogli la maggioranza assoluta in parlamento.
Da quali altri cause deriva questo successo? Tanti fattori; qualità personali, come il suo essere rottamatore, anti-sistema, europeista e liberale, mischiate a fortune esterne, come gli scandali dell'avversario Fillon e le fratture interne alla sinistra francese.
Per capire meglio l'idea che i Francesi hanno di Macron vi propongo la tradizionale intervista #WhatsAppintheWorld fatta in questa occasione a Loris Caire, studente francese di 18 anni.
C'è una cosa che mi ha sorpreso nelle risposte di Loris; quando gli ho fatto notare che Macron ha perso il 10% di popolarità lui mi ha risposto :"La situazione della Francia non è delle migliori e le sue sono state decisioni drastiche che però permetteranno la ripresa."
In effetti in neanche tre mesi di attività il governo Macron ha lavorato davvero molto. Loris parlava di tagli agli aiuti finanziari a studenti e alle fasce più povere. Io voglio analizzare altre due sue iniziative, questa volta di politica estera, che ci riguardano più da vicino: i cantieri navali di Saint Nazaire e gli hotspot in Libia.
Nel primo caso stiamo parlando di porti che erano in procinto di essere acquistati dall'italiana Fincantieri. Una settimana fa Macron ha deciso di procedere con la loro nazionalizzazione motivando la sua decisione con la necessità di proteggere gli interessi strategici francesi. Risultato: l'Italia non si prende nulla.
Nel secondo caso la Francia ha invece annunciato la costruzione di hotspot in Libia per raccogliere le richieste di asilo dei migranti prima del loro arrivo in Europa. La cosa fastidiosa è che la decisione è stata presa senza consultare Roma, che da mesi sta chiedendo aiuti su quel fronte.
In breve questo è dunque Macron . Sarò sincero, io ho un po' di dubbi su chi sia realmente. Europeista prima, "difendo gli interessi della Francia" dopo, "aiuterò i giovani e daremo impulso alla scuola", tagli su tagli in quel settore.
Il Macron d'Italia
Osservando poi il suo comportamento con l'Italia non si può che detestarlo, chi non lo farebbe. Leggendo i giornali sembrerebbe essere l'uomo più odiato della penisola.
Però alla fine è così sbagliato questo Emanuel, questo presidente trentanovenne? No, non lo è. Semplicemente si sta comportando come un francese che ripudia i suoi ideali europeisti.
Vi promisi la filippica. Eccola. Macron fa il suo dovere, protegge l'interesse francese. Da italiano però mi chiedo, chi sta proteggendo i nostri? Io dopo due colpi così bassi, Libia e cantieri, mi sarei aspettato come minimo dal governo il richiamo dell'ambasciatore, ma come minimo! Invece nulla, solo qualche rimostranza.
Non mi cimento in scontate lamentele sulla classe dirigente italiana perché sarebbe inutile, mi rivolgo invece a voi ragazzi.
Quando nel titolo dicevo "Macronizziamoci" intendevo davvero quello. Vi esorto, diventate come Macron! In che senso? Vi spiego.
C'è una canzone dei TheGiornalist molto in voga questa estate dove si canta "video di ragazzi persi in un telefono".
Vedo tanti amici che stanno a programmare le partite di Clash Royal, le strategie di Clash of Clans. Ma accidenti, programmate la vita, programmate i vostri veri successi! Quando dico di Macroniziamoci, non scherzo. Sono serio. Sarà antipatico, sarà francese, sarà tutto quello che volete, ma lui si è programmato tutto, senza perdere tempo, puntandosi degli obbiettivi e raggiungendoli.
Macron è l'esempio di una gioventù che non si è arresa, che ha combattuto per ciò che credeva, andando fino in fondo, senza vergognarsi. Forse crea invidia anche per questo, lui ce l'ha fatta. Se noi vogliamo un'Italia rispettata e con una classe politica che faccia interessi italiani, se noi vogliamo un'Europa che cresca, forte e solidale, ragazzi, non dobbiamo appoggiarci ad altri, ma dobbiamo contare solo su noi stessi, senza farci la guerra. Da qui il titolo. Macroniziamoci. Ma facciamolo davvero, puntiamo ad una politica che unisca e non che divida. C'è chi in Italia definisce Macron un giovane Napoleone. Io azzarderei un altro paragone; quello con Kennedy, l'uomo che nonostante la malattia, la giovinezza e tante altre avversità riuscì ad avere la presidenza americana a 44 anni.
L'Italia sta facendo una pessima figura con la Francia perché è priva forse di uomini forti che sappiano rispondere a tono. Cresciamo con l'obbiettivo di cambiare le cose! Ancora una volta, Macronizziamoci!
Vorrei concludere condividendo con voi un testo di David Foster Wallace tratto da "Forza Simba" del 2005, forse questo può aiutare a capire meglio le mie parole.
C'è anche qualcos'altro. Non perdiamoci dentro un telefono. Perdiamoci nella vita reale, anzi, non perdiamoci proprio. Viviamo a pieno e puntiamo al massimo. Macronizzatevi ragazzi, non c'è altra strada!
A giovedì prossimo!
Carlo
Fonti:
"Le Monde - Le nouveau président", "Corriere della Sera - Macron", "Il giornale - L'uomo nuovo", "Il post - Macron" e "Il fatto quotidiano - l'establishment".
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