Vi racconto cos'è l'Isis in tre minuti







ISIS è la parola dell’anno, ma da quanti anni? Tre? Direi che ha vinto un bel record!

Sono diventati famosi con l’epiteto di “taglia gole” con la complicità di quei filmati girati su calde e sabbiose colline nel Sud della Siria. Hanno cominciato con il giornalista americano James Foley proseguendo poi con decapitazioni di francesi, inglesi, egiziani, persino di giapponesi. 

-James Foley e il suo boia-

Che cosa raccapricciante. Ora di gole non ne tagliano più, per lo meno non occidentali. Hanno cambiato stile, o meglio, sono ritornati alle origini. Sì, ma quali origini? Scopriamolo.

Cos’è Isis? 


Partiamo dal nome, orrendo, una sigla, nulla di più. 
Islamic state of Iraq and Syria, cioè Stato Islamico di Iraq e Siria. Benché privo di colore il nome dice molto. ISIS è un’organizzazione statale basata sulla legge islamica, la Sharīʿa. Dice altro? Sì, la posizione geografica. Occupa i territori di Siria e Iraq. 
Piccola precisazione. Ho detto che è uno stato, ma avete mai visto ambasciate dell’ISIS? Io no. Perché? Perché ISIS si auto-considera uno stato, ma in realtà è solo un’organizzazione che occupa alcune parti di due paesi sovrani in modo illegittimo. Questa cosa e il modo in cui la persegue gli dà la definizione di “gruppo terroristico”.
Spiegato ciò l’obiezione è immediata; perché continuare a definirlo uno stato chiamandolo ISIS? Avete ragione, ma dovete sapere che la comunità internazionale, consapevole di questo, lo chiama in un altro modo: Daesh. Il significato è lo stesso, ma è percepito come dispregiativo. 

Quando nasce Daesh? Nasce quando in Iraq “King David” (il generale americano Petraeus) organizza una grande repressione militare in tutto il paese per sradicare le ultime cellule locali di Al Qaeda. La missione però non ha un successo pieno, ci sono dei “sopravvissuti”. Questi si rifugiano in Iraq e in Siria e qui, nello stato dilaniato dalla grande guerra civile, nel 2011 partoriscono l’idea Isis.

L’idea Isis è il salto di qualità del terrorismo, quello che non era riuscito ad Al Qaeda viene rivisto, risistemato, riprogrammato. Questa volta funziona. Isis inaugura il terrorismo 3.0 con una comunicazione mediatica degna di un set di Hollywood, lampante esempio ne sono i video propaganda che riprendevano la conquista della strategica Mosul, la distruzione della splendida Palmira, la devastazione dell’antica città Assira di Nimrud, i messaggi all’Occidente tramite le decapitazioni e l’uso efficace dei social networks che amplificano i messaggi di odio. 

E oggi?
Isis ha perso molto; Mosul è stata riconquistata, le gole non vengono più tagliate, i mezzi per i grandi video probabilmente non li ha più e facendo due conti i territori che possiede sono ormai sempre meno. L’unica cosa che gli è rimasta è l’eredità naturale di Al Qaeda, l’odio verso i crociati, verso l’Occidente, odio traducibile con attentati, che va ammesso, sono sempre più privi di un'organizzazione efficace. 
Hanno perso lo stile, la modernità, ma non l’obbiettivo finale; quell’odio che insanguina le strade c’è ed è più potente di prima. Certo, non è più l’odio delle torri gemelli, è un odio diverso, improvviso, insospettabile, che può colpire quando passeggi per le vie del centro, quando vai a comperare del pane o vai a scuola, è un odio che colpisce per ferire la vita, il futuro, la bellezza di una quotidianità tranquilla.


La fine di Isis come “stato” non determina la fine di Isis come idea, quella purtroppo rimane, è forte e attuale, pensate a Barcellona. Combatterla sarà più difficile, non bastano dei carrarmati o delle bombe, anzi, quelle peggiorano. Per “sconfiggere” un’idea bisogna proporne un’altra, più forte, più bella, più coinvolgente e che ne sia in parte l’opposto. All’odio e all’ignoranza della paura bisogna rispondere mostrando la bellezza di un Occidente che ama la vita, ricco di una storia e di una cultura che hanno contribuito alla nascita della libertà, della democrazia e di quello stile di vita che l’idea Isis vuole distruggere.


Fonti: http://www.ilpost.it/2015/11/15/attentati-parigi-isis-daesh/9 e http://www.corriere.it/video-articoli/2017/08/22/terrore-uccide-ma-sempre-meno-declino-isis-europa/845fa23c-874a-11e7-b2b6-63a8cab5b37c.shtml


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