Apriamo gli occhi sullo Yemen





Negli ultimi giorni gira sul web la foto di Buthaina, bambina Yemenita di cinque anni. Ha il viso tumefatto, con la mano destra si aiuta, attraverso un gesto spontaneo, ad alzare le palpebre per vedere ciò che vi è al di là di un occhio gonfio e ustionato.

La famiglia di Buthaina è stata uccisa in un bombardamento il 25 agosto, lei è l’unica sopravvissuta. Da allora sui social impazza la campagna #occhiaperti sullo Yemen con foto come quella sottostante.


Ma come mai bisogna aprire gli occhi? Perché la casa di Buthaina è stata bombardata?

Ebbene questo è ciò che cercherò di spiegarvi in questo post.

Il 27 Marzo 2015 in Yemen scoppia una guerra civile. Causa? Gli Houthi costringono Hadi, presidente Yemenita, a fuggire dalla capitale Sana'a, dopo aver bombardato e conquistato il palazzo presidenziale. Chi sono gli Houthi? Sono un gruppo ribelle sciita sostenuto dall’Iran.

C’è un problema; Hadi a sua volta è sostenuto dall’Arabia Saudita. Sauditi da una parte, Iraniani dall’altra. Una rivalità decennale che sfocia così in uno Yemen povero, aprendo un conflitto civile che altro non è che una guerra tra Iraniani e Sauditi per la supremazia nello scacchiere mediorientale.

Voglio presentarvi subito alcuni numeri molto significativi per farvi capire la gravità del conflitto in corso.
L’ONU riporta che 17 milioni di persone non hanno cibo, di queste 370 mila sono bambini. 16 mila morti e 44 mila feriti dall’inizio delle ostilità e a questi si devono aggiungere altri 10 mila minori scomparsi. Per l’UNICEF ogni 10 minuti muore un bambino, per l’OXFAM l’82% della popolazione necessita di assistenza umanitaria e in totale si arrivano a contare 3 milioni di sfollati.

Sono numeri pesanti, numeri che fanno riflettere su un conflitto di cui nessuno parla, ma la cui importanza umanitaria è davvero da non sottovalutare.



Cosa segue l’inizio della guerra?

Dopo quel 27 marzo Hadi non lascia il governo, chiede aiuto ai Sauditi che prontamente intervengono. E’ l’inizio di un conflitto che vede da un lato una super potenza come l’Arabia Saudita attrezzata con mezzi di ultima tecnologia come gli F-15 e dall’altra dei ribelli, armati di qualche fucile automatico, bombe a mano e tanto tanto coraggio. 

Ad oggi la situazione è in stallo, il paese è spaccato in due e non si riescono a fare passi avanti.



L’Arabia Saudita viene accusata dalle Nazioni Unite di crimini contro l’umanità. I suoi bombardamenti non uccidono solo ribelli, ma anche bambini, innocenti, famiglie, come quella della piccola Buthaina. 

Sono innumerevoli gli attacchi che portano il timbro Saudita. Il 23 Aprile 2016 è stata presa di mira una scuola ad Ibb, il 16 Agosto un ospedale ad ABS, il 21 Agosto un mercato ad al-Hudaydah ed infine, il più importante, il bombardamento che ha distrutto il porto di al-Hudaydah. 
Cosa causava l'importanza di questo luogo? Dovete sapere che da lì la comunità internazionale attraccava navi cariche di alimenti per rifornire una popolazione che necessitava di aiuto, bloccata dalla geografia di un paese incastonato tra oceano e deserto.

La guerra in Yemen dimostra che il mondo strizza l’occhiolino alla guerra. Questa situazione di conflitto si sarebbe potuta evitare, bastava che la comunità internazionale intervenisse come è accaduto per il Qatar.
Purtroppo gli interessi per chi vende le armi sono molto alti, valgono più delle persone.
Cosa significativa è che non sono solo i trafficanti di armi a fare questo sporco lavoro. Ci sono anche gli USA e ahimè l’Italia. E’ accertato infatti che diverse bombe cadute sullo Yemen provengono da industrie belliche del nostro paese, del quale l’Arabia Saudita è il sesto cliente a livello mondiale.


The italians do it better? Probabile, ma sarebbe auspicabile che il nostro genio ingegneristico sia speso per scopi più onorevoli.

Carlo Cozzi


Fonti principali: https://www.youtube.com/watch?v=CwwP3SiBIC8http://www.newsandcoffee.it/yemen-guerra-dimenticata/

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